L’atomo di calcio centrale ha due orbitali p vuoti. I guai non finiscono qui ma proseguono negli anni immediatamente successivi: alla retrocessione dal campionato cadetto seguono a ruota altre due retrocessioni consecutive. Il presidente lo chiamò due anni dopo il suo arrivo in città. Dopo Caporetto (24 ottobre 1917) e l’invasione della città da parte dell’esercito austro-tedesco (6 novembre 1917) anche Pordenone conobbe gli effetti devastanti del conflitto: furono mesi contrassegnati da fame, emergenza medica, espropri e soprusi vari. La squadra non prese parte a competizioni ufficiali fino alla stagione 1933-1934, in cui partecipò per la prima volta al campionato di Seconda Divisione, venendo ammesso al termine della stagione in Prima Divisione, che si chiamerà Serie C dall’anno seguente. Devi essere consapevole, però, delle notevoli differenze che ci sono tra le maglie cosiddette “ufficiali” e le repliche, anche quando queste ultime sono autorizzate e realizzate dagli stessi brand che producono quelle ufficiali. I corsari più famosi di Saint-Malo sono René Duguay-Trouin e Surcouf, che caccio le navi inglesi nei mari dell’India. Grazie alla preparazione si portano alla luce contraddizioni che sono state evidenziate da eventi successivi alla precedente intervista. L’Albania ha 2,5 milioni di abitanti, ma nel mondo ci sono almeno 10 milioni di albanesi.
Torinese (1894, antenato dell’attuale Torino), l’Udinese (1896), la Juventus (1897), l’Ascoli (1898), il Milan (1899), la Sampierdarenese (la cui sezione calcio fondata nel 1899, che darà i natali alla Sampdoria), la Lazio (1900). Altri (S.S. La voglia della popolazione di tornare in fretta alla normalità fece sì che la passione per il pallone riesplodesse con prepotenza: mentre l’Helios non riuscì a sopravvivere al conflitto, per parte sua nel 1919 l’Unione Sportiva iscrisse nuovamente la Sezione Calcio al campionato di Terza Divisione. La formazione di «foot-ball» iniziò la sua attività in quello stesso anno iscrivendosi al campionato regionale di Terza Divisione con il nome di Unione Sportiva Pordenone. «Venerdì sera, 1 ottobre, nella sala delle Quattro Corone, si tenne la Assemblea generale dei soci dello Sport Club Unione di questa Città. Lo scoppio del primo conflitto mondiale pose momentaneamente fine ai sogni di gloria dei pionieri del calcio pordenonese e, anche se l’entrata in guerra dell’Italia (24 maggio 1915) non fermò del tutto lo sport (si organizzavano incontri fra reparti militari ai quali partecipavano anche civili), ogni attività ufficiale, campionati di calcio compresi, venne interrotta.
CARLO SIBILIA. Signor Presidente, volevo un attimo porre la questione che abbiamo posto anche a metà della votazione, mi sembra una decina di ore fa, o forse sei, in merito alla questione del parere della Commissione bilancio sul provvedimento sul conflitto d’interessi. La circostanza relativa alla Commissione bilancio è la seguente: la Commissione bilancio ha chiesto al Governo una relazione tecnica, che al momento non è pervenuta. Per cui prendetevi anche le vostre responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, chiediamo che venga posta in votazione, se è possibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). I tempi erano ormai maturi perché anche a Pordenone venisse costituita una squadra ufficiale di football: nel 1913 un gruppo di appassionati decise di dar vita all’Unione Sportiva, con lo scopo di sostenere e favorire la pratica delle discipline già radicate nel territorio (ciclismo, podismo e alpinismo), alle quali si affiancò il neonato calcio. Trovato un altro sponsor (la Prinz Brau) dovette però spostarsi a Bazzano perché i campi bolognesi, malgrado il calendario sfalsato e scritto in modo da coincidere solo marginalmente con quelli FIGC regionali e provinciali, non erano più disponibili.
Le forze di occupazione cominciarono ad andarsene solo a fine ottobre 1918 (non prima di aver fatto saltare il ponte di Adamo ed Eva, sul Noncello), proprio mentre infuriava la pandemia influenzale conosciuta come «spagnola». Non ci sono solo i profughi palestinesi al mondo: vi sono quelli pakistani, indù, turchi, tedeschi… Matteo Perri, Le nuove maglie del Napoli 2009-2010, ora sono ufficiali! Da allora, limitatamente alle attività ufficiali dell’Udinese, lo stadio ha ciclicamente assunto nomi commerciali a seguito della cessione dei diritti di denominazione, ferma restando l’intitolazione originaria. Un’altra novità è la storica introduzione, per la prima volta nella categoria, dei nomi dei calciatori sulle maglie posti sopra un numero compreso tra l’1 e il 24. Inoltre i tifosi più attenti ai particolari avranno notato sulle spalle dei giocatori anche una patch celebrativa per la partecipazione ai playoff. A ottobre 2017 la FIGC introduce un nuovo logo unificato, che declina la classica foggia dello scudetto tricolore nella forma di uno scudo svizzero; il disegno del pallone con la dicitura FIGC si sposta a cavallo della fascia ricurva che «sottolinea» l’epigrafe ITALIA, mentre le stelle celebrative dei mondiali si collocano esternamente al di sopra dell’insieme.