Robert Hubbard e Ken Houston sono stati inseriti nella Pro Football Hall of Fame rispettivamente nel 1963 e nel 1986. Hubbard ha iniziato la sua carriera calcistica professionistica negli anni ’20, trascorrendo due anni come guardalinee con i New York Giants prima di trasferirsi ai Green Bay Packers nel 1929. Ha trascorso nove stagioni nel calcio professionistico, guadagnandosi riconoscimenti per le sue impressionanti capacità difensive e offensive. È difficile spiegare la lenta decadenza del club friulano, di cui abbiamo apprezzato per anni la capacità di fare scouting in giro per l’Europa e per il mondo. 2473 (1) I clorosilani del 1°a) devono essere imballati in recipienti di acciaio resistente alla corrosione e aventi una capacità massima di 450 litri. L’ultima stagione di Cappelletti alla presidenza del Monza (1979-1980) fu anche l’ultima nella quale i brianzoli avevano le potenzialità per raggiungere la massima serie. Il rammarico per l’esito negativo della stagione del 1965-1966, che portò i brianzoli a lasciare la cadetteria dopo 15 anni consecutivi di permanenza, dura ben poco, infatti dopo appena un anno ci fu il ritorno in Serie B. Il Monza subì un ringiovanimento dell’organico e questa scelta portò i frutti desiderati: la squadra rimase nelle prime posizioni per l’intero arco della stagione e a suon di vittorie giunse allo spareggio con il Como nella cornice dello stadio comunale di Bergamo.
Dopo appena un anno il Monza fu di nuovo in prima linea, ma l’amarezza per la mancata promozione in Serie A è molta: terzo posto in coabitazione con il Como. Ci riconosciamo molto in questa visione che è anche alla base del nostro lavoro per continuare a migliorare anno dopo anno l’Autodromo, partendo dalla sua gloriosa storia. I risultati conseguiti sul campo non ripagarono inizialmente il notevole lavoro portato avanti dal club brianzolo e sul terreno di gioco del Bari il Monza abbandonò nuovamente la Serie B. Ciò provocò una reazione d’orgoglio da parte del presidente che decise di non gettare la spugna ma di accettare la nuova sfida. Il tecnico di Cesano Maderno svolse un ottimo lavoro e alla penultima giornata i biancorossi, di scena a Varese, erano al secondo posto; a ruota seguivano Foggia, Catania e l’avversario di giornata. Nella Coppa Italia entra in scena negli ottavi superando (5-2) lo Spezia, nei quarti esce dal torneo sconfitta (1-0) dall’Inter. La stagione si chiuse con il successo nel prestigioso Torneo Anglo-Italiano. Nel 1962 ricorre il cinquantesimo della fondazione e in quella occasione il «presidentissimo» rassegna le sue dimissioni: ciò lascia tutta la Brianza in apprensione per le sorti del club monzese ma il primo cittadino dell’epoca, Giovanni Centemero, riuscì nell’intento di far tornare Sada sui propri passi il quale rimase alla guida ancora per una stagione.
Il cortile aquilano raramente, di grande respiro spaziale, tende a qualificarsi come valore spaziale figurativo autonomo, tanto che nel processo di ricostruzione dopo il terremoto del 1703 è ricorrente il modernamento figurativo sui fronti stradali che inglobano, metabolizzandoli, i preesistenti cortili rinascimentali. La squadra brianzola cercò di puntare sui giovani talenti, ottenendo ottimi risultati: è l’anno della coppia M&M, Paolo Monelli e Daniele Massaro, due ragazzi lanciati nel calcio grazie alla convinzione del presidente monzese. La stessa iniziò a farsi conoscere anche fuori dai confini italiani, tanto che nel maggio 1978 arrivò la prima affermazione dei grifoni in campo internazionale grazie alla vittoria della Coppa d’Estate, un’edizione speciale dell’Intertoto, trionfando in un girone composto dai belgi del Waregem, dai tedeschi occidentali del Monaco 1860 e dai francesi del Nîmes Olympique. Il Monza giocò le prime due partite fuori casa, contro Scarborough (0-0) e Stafford Rangers (0-1), ed il ritorno in casa, contro le medesime avversarie (vittoria 2-1 e pareggio 1-1). In seguito ai risultati ottenuti il Monza risultò essere la migliore squadra italiana e dovette affrontare il Wimbledon (migliore squadra inglese) in finale. Un gol di Maggioni mandò in delirio i diecimila tifosi giunti dalla Brianza; la notizia giunse a Monza via telefono e si diffuse a macchia d’olio nell’intera città la quale accolse il pullman di ritorno dalla trasferta in un tripudio di gioia.
La stagione successiva arrivò la seconda scottatura per i tifosi biancorossi; la trasferta di Pistoia, come quella di Modena dell’anno precedente, si concluse con un terribile esito. Le parate di Terraneo e i gol di Silva portarono il Monza a un soffio dalla promozione: la sconfitta all’ultima giornata a Modena dopo tre pareggi, tra cui quelli contro il Catania e il Brescia, tagliò fuori la squadra brianzola dagli spareggi con Atalanta, Cagliari e Pescara. Il Monza si presentò ai nastri di partenza della stagione 1976-1977 con l’etichetta di matricola ma ben presto se la scrollò di dosso diventando una delle protagoniste di un campionato difficile con formazioni blasonate quali il Vicenza di Paolo Rossi e il Cagliari di Virdis. La squadra perse 2-0 ed esplose la rabbia, roma maglia che sfociò in un assalto alla sede di via Manzoni: solo con l’intervento delle forze dell’ordine vennero placati gli animi verso la notte inoltrata. Il risultato premiò gli ospiti che si imposero per 2-0 ma i padroni di casa non sfigurarono. Finì 2-0 per il Pescara con i gol di Pavone e autorete di Giusto. All’ultimo disperato tentativo Corti servì con un diagonale Nicoletti, tampinato alle spalle da Giusto.
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