Dopo il buon punto conquistato al “Tardini” col Parma, che restituisce un po’ di fiducia, arriva la sentenza del T.A.R. Tre punti ottenuti col fiatone in una partita che si era messa benissimo a meno di tredici minuti dal fischio d’inizio. Ma ha anche capacità divinatorie, fa miracoli, cura i malati, riempie i cuori di gioia e gonfia i petti di orgoglio e di riconoscenza per essere nati ed aver assistito alla Sua Era. A dimostrare ancora una volta quanto questo binomio tra umanità e sport sia forte ce lo hanno dimostrato le immagini al termine della finale di Champions League, dove alla gioia dei calciatori del Real Madrid ha fatto da contraltare la delusione, cocente e commovente, del difensore dell’Atletico Madrid Juanfran, il giocatore dei colchoneros ad aver sbagliato il rigore decisivo permettendo a Cristiano Ronaldo di sancire la vittoria del Real Madrid. Subito dopo il ko nella finale di Champions League, l’ex Juventus s’è così espresso: “Il contratto sta per terminare e non ho idea di cosa farò in futuro, vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni”. Finale di Champions League.
Nella stagione seguente, sotto la guida dell’argentino Marcelo Bielsa, sino a metà gennaio il Marsiglia è in testa, ma un calo di rendimento porta la squadra a chiudere il campionato al quinto posto, con qualificazione per l’Europa League. L’ascesa e l’affermazione di Icardi sono innegabili e sotto gli occhi di tutti già dalla sua prima stagione in maglia nerazzurra: arrivato e riscattato dalla Sampdoria, dove aveva fatto intravedere buone cose (11 reti in 33 apparizioni totali con la casacca della prima squadra blucerchiata), per 13 milioni, entra nel cuore del popolo interista non senza alti e bassi. Uno sfondo bianco con grafica iridescente e colletto nero: il logo Adidas è inserito nella parte anteriore, mentre lo stemma della squadra si trova appena sotto. La squadra verrà eliminata al turno successivo per 2-1 contro l’Italia. E’ morto oggi Stefano Borgonovo, ex calciatore del Milan, della Fiorentina e della nazionale che lottava da lungo tempo contro la Sla. Sull’attaccante argentino ci sarebbe anche il Milan, in alternativa i rossoneri puntano Alvaro Morata.
Anche se non ci sono le battute, il fatto che ci siano due terzine seguite da una duina crea una certa irregolarità, tipica della musica latinoamericana. Gastaldello riesce a farsi ammonire anche a questo giro e poi chiede il cambio per infortunio, Helander rimane in panchina e io comincio a chiedermi, con calma e serenità, quando prenderemo uno stramaledetto difensore vero, fatto ma non stracotto, terza maglia real madrid 2025 prestante ma con la patente. Tuttora non si è ben capito se si tratta di un terzino dalle buone potenzialità oppure il protagonista di una straordinaria campagna pubblicitaria che lo ha sapientemente fatto giungere a Milano grazie alle sue (fantomatiche?) capacità. Grazie ai colpi micidiali di un brillantissimo Marin e di uno spietato Babacar. Sacrificato Marin davvero bravo all’inizio della partita eppoi andato a spengersi progressivamente. MARIN – Si comincia davanti a uno spettatore d’eccezione: Michel Platini, presidente dell’UEFA. FIORENTINA: “CIAO STEFANO” – Il Presidente Andrea Della Valle, la Dirigenza e tutta l’ACF Fiorentina apprendono con profonda commozione della morte di Stefano Borgonovo.
Negli anni ’90, con l’arrivo ai vertici mondiali della Sampdoria del presidente Paolo Mantovani, la popolarità dei blucerchiati crebbe e nel 1996 la Convención Nacional de Peñas, ente che riunisce tutti i club del Boca Juniors scrisse una missiva all’allora presidente Enrico Mantovani per invitarlo alla Bombonera e per entrare in contatto, tramite la società blucerchiata, con gli Ultras Tito Cucchiaroni. Questo verrà trattato nel paragrafo: Desaparecidos e quarto potere. 1984-85 – 2º nel Gruppo III di Tercera División, eliminato nel gruppo promozione. Borgonovo aveva giocato nella Fiorentina nella stagione 1988-89 e tra il 1990 e il 1992. Nella sua carriera aveva indossato la maglia della Nazionale 3 volte e aveva iniziato la carriera da allenatore nel 2000. Nel 2008 aveva annunciato di essere stato colpito dalla Sclerosi laterale amiotrofica, “la stronza”, così chiamava la malattia che oggi ci ha portato via Stefano. Vederlo con un’altra maglia farà una certa impressione: una volta salutati, sul campo ognuno darà battaglia».